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Racconta il momento successivo in cui “atterra” sul suolo, parallelepipedo misterioso e inquietante che viene scrutato da lontano, avvicinato, colto dagli occhi di un osservatore curioso. La scoperta avviene con un suo ritmo e tempo, ne vengono analizzate le parti che lo compongono, come se fosse un “organismo” che apre alle sue parti interne. L’anatomia dell’architettura è guidata dal suono (ricostruito,ipnotico e tensivo), inizialmente più naturale, quasi di un silenzio strano, legato più alla natura che circonda l’architettura, mentre l’attrazione prosegue.
Come punto più alto del cielo, culmine della perfezione e dell’eccellenza.
È avvicinamento, mistero, scoperta, curiosità, tensione ed elevazione.

Vatican Chapels, Isola di San Giorgio (Venezia)
La voce dell’architettura è un richiamo magnetico, le cui frequenze si propagano nella nostra testa.
Ne siamo la cassa di risonanza,
pronti a varcare il confine terreno.
“Ho l’impressione di essere sdraiato su come... come su qualcosa di freddo, di duro e di freddo. Non riesco però a capire che cosa sia, ma ho l’impressione di essere sollevato rispetto al suolo... e riesco a distinguere con difficoltà almeno tre tipi di suoni. Il primo è una specie di tonfo, sembra si ripeta due volte ogni secondo: lo sento in lontananza come se provenisse da distante, il secondo è una specie di ronzio e il terzo è una specie di insieme di suoni acuti e molto bassi, rapidi, sempre appena percettibili e insieme a questi suoni sento una specie di mormorio... come un insieme di voci maschili e femminili che parlano [...]”

dalle registrazioni delle ipnosi regressive di Valerio Lonzi
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